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Pago chi non paga. Succede a Palermo, grazie a “Addiopizzo”

Posted by on Feb 10, 2014 in Novità | 0 comments

Pago chi non paga. Succede a Palermo, grazie a “Addiopizzo”

Addiopizzo invita la cittadinanza palermitana giovedì 10 aprile presso il ristorante Sant’Andrea ad una cena antiracket, per sostenere e far conoscere gli esercizi che hanno deciso di opporsi pubblicamente al pizzo. La cena sarà una piacevole occasione per fare consumo critico, sostenendo uno degli oltre 860 imprenditori che hanno deciso di opporsi al racket delle estorsioni mafiose, aderendo alla rete Pago chi non paga. È importante la partecipazione all’evento di tutti coloro i quali hanno fornito la loro adesione al Consumo critico Addiopizzo. Ricordando ai commercianti che è il momento giusto per non pagare il pizzo e denunciare eventuali richieste estorsive, vi diamo appuntamento dalle ore 20.00 presso il Ristorante Sant’Andrea, in piazza Sant’Andrea 4, a Palermo. Il menù prevede per i vegetariani la possibilità di assaggiare piatti senza presenza animale, dando anche valide alternative per i celiachi. È consigliato prenotare, telefonando al 3281314595. Due possibilità di menù: Piatto unico a base di carne e verdure, o pesce e verdure e bicchiere di vino biologico bianco o rosso 15€ Menù alla carta con scelta tra 5 antipasti, un primo o un secondo, bicchiere di vino biologico bianco o rosso 25€ Si conclude la cena con biscotti e dolciumi accompagnati da vino Marsala. Comitato Addiopizzo – 90133 Palermo, tel. 091 5084262 – comitato@addiopizzo.org – www.addiopizzo.org  ...

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LA VITA NEI CAMPI PROFUGHI DELLA TURCHIA: un resoconto di prima mano del conflitto siriano

Posted by on Gen 30, 2014 in foto, Home, Novità | 0 comments

LA VITA NEI CAMPI PROFUGHI DELLA TURCHIA: un resoconto di prima mano del conflitto siriano

«Nel mese di marzo cadrà il terzo anniversario della guerra in corso in Siria, un conflitto che ha già prodotto centinaia di migliaia di sfollati di tutte le età. Tutto è iniziato con proteste pacifiche in cui si chiedeva libertà e dignità; il governo ha risposto con la violenza arrestando, torturando e sparando ai dimostranti. Questa violenta reazione delle forze di sicurezza ha fatto esplodere la rabbia popolare e le manifestazioni si sono diffuse in tutto il paese. A ciò il governo ha reagito con un’ulteriore stretta, inviando nelle città mezzi militari e forze armate per porre fine alle proteste. Man mano che la situazione si deteriorava, e sempre più persone vedevano cadere familiari e amici, alcuni attivisti hanno imbracciato le armi e hanno iniziato a combattere il regime. Purtroppo, questa lotta è ancora in corso, con spargimenti di sangue quotidiani. Il numero dei fuggiaschi verso i paesi confinanti (Turchia, Libano e Giordania) e attualmente sistemati in campi profughi allestiti in quei paesi è stimato sul milione di unità, di cui circa la metà sono bambini. Il conflitto ha creato una crisi umanitariana gravissima sia per i rifugiati che per i paesi che li accolgono. Ho quindi deciso di esplorare questi campi per vedere con i miei occhi cosa sta accadendo, per scoprire la realtà e verificare la situazione dei rifuguati parlando con i diretti interessati, ascoltando le loro storie e le loro opinioni sul modo in cui sopravvivono, su come vengono trattati e quali difficoltà si trovano ad affrontare giorno dopo giorno. Racconterò l’esperienza che ho vissuto recandomi nei campi nella Turchia meridionale e in Libano.   Tanto per cominciare, quando si arriva per la prima volta nell’area di un campo profughi, sembra proprio di entrare in una prigione. L’area è completamente circondata da un’alta e possente recinzione, come se fosse una zona militare. È infatti una zona controllata dall’esercito, il cui accesso è precluso a chi proviene dall’esterno. Le autorità turche dicono che vogliono tutelare la sicurezza di vive nel campo. Ciononostante, il governo turco ha iniziato a permettere ai residenti di uscire per fare acquisti o per visitare parenti che vivono in altri campi. I rifugiati riferiscono di essere trattati come prigionieri. Per molti, arrivare qui fuggendo la guerra in Siria è come spostarsi da una prigione all’altra. La gente è convinta che il divieto imposto ai media di accedere a questi luoghi è dovuto al desiderio dei governi ospitanti di distogliere l’attenzione da questa problematica; il loro principale obiettivo non è di migliorare la situazione dei singoli all’interno dei campi, ma di fare in modo che tornino alle loro case. Il campo di Yayladagi è uno di quelli che ho visitato. È una vecchia fabbrica di tabacco a due piani, situtata a meno di cinque chilometri dal confine siriano. Il campo è solo uno tra i tanti che sorgono lungo il confine turco-siriano. Quando l’ho visitato, il campo era completamente chiuso e l’accesso era vietato. Ho cercato di convincere la polizia a lasciarmi entrare ma non mi hanno creduto quando ho spiegato la ragione della mia richiesta, e cioè che volevo dare una mano ai rifugiati e documentare le loro condizioni di vita. Non appena ho iniziato a scattare fotografie dell’area, i poliziotti mi hanno urlato che era proibito. Mi sono quindi messo a cercare i rifugiati fuori del campo. Quelli con cui ho parlato erano molto depressi e preocupati dell’esistenza che conducevano all’interno dei campi; si lamentavano soprattutto che le autorità ospitanti non intendevano concedergli lo status di rifugiati, necessario per vedersi riconosciuto il diritto a lavorare e a stabilirsi nel paese. Ma il governo...

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L’uomo che viaggiava con i libri

Posted by on Gen 29, 2014 in Novità | 0 comments

L’uomo che viaggiava con i libri

Gli amanti del viaggio perdono un prezioso punto di riferimento: la settimana scorsa è scomparso a Roma Bruno Boschin, tra i fondatori e gestori della “Libreria del viaggiatore”, in pieno centro storico, tra Campo de’ Fiori e corso Vittorio Emanuele. Ciao Bruno, e grazie per aver dato spazio anche al turismo responsabile nella piccola, deliziosa libreria di via del...

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NAFSI: sono a Roma gli acrobati degli slum di Nairobi

Posted by on Gen 1, 2014 in foto, Home, Novità | 0 comments

NAFSI: sono a Roma gli acrobati degli slum di Nairobi

II gruppo Nafsi Afrika, nato nel 2000, è costituito da sette membri, ciascuno proveniente da ambienti molto poveri delle baraccopoli di Nairobi. Il loro obiettivo è quello di sensibilizzare sui problemi della comunità in cui sono nati, attraverso la presentazione di performance artistico-teatrali, e creare progetti artistici volti alla riabilitazione di bambini e ragazzi di strada. Nel corso di una delle ormai numerose tournée, i Nafsi Afrika si esibiranno a Roma, presso il Casale del Podere Rosa, sabato 20 settembre. Siete tutti invitati ad assistere alla loro straordinaria performance!!...

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“Il Principe e la sua Ombra”

Posted by on Gen 1, 2014 in Home, Novità | 0 comments

“Il Principe e la sua Ombra”

E’ in corso a Roma, presso il Museo nazionale d’arte orientale intitolato all’antropologo ed esploratore Giuseppe Tucci, la mostra “Il Principe e la sua Ombra. Burattini e marionette tra Oriente e Occidente dalla Collezione di Maria Signorelli”. Qui i dettagli; a noi è piaciuta molto soprattutto per gli esemplari di marionette del Sud-est asiatico, della Cina e dell’India....

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