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Viaggi a basso impatto ambientale: ne parliamo a Milano il 22 marzo!

Posted by on Mar 5, 2024 in foto, Home, Novità | 0 comments

Viaggi a basso impatto ambientale: ne parliamo a Milano il 22 marzo!

Cambiamenti climatici ed eventi naturali estremi: come mitigare l’impatto del turismo sulle emissioni di CO2? Da questo interrogativo è nato il progetto Erasmus+ Low Carbon Travel presentato nel corso di un seminario svoltosi a Parigi dal 15 al 18 marzo 2023, nel quale operatori e project manager hanno dialogati con alcuni “Ambasciatori” designati da ciascuna delle organizzazioni partner del Progetto, tra cui AITR, per “contribuire, ciascuno nell’ambito dell’attività della propria associazione, alle attività di disseminazione e divulgazione degli strumenti di progetto nel periodo successivo”. http://www.retour-roma.it/turismo/wp-content/uploads/2024/03/video-seminario-2023-carrellata.mp4 E’ evidente lo stretto legame tra il cambiamento climatico e gli eventi naturali estremi che stiamo vivendo oggi. Come attori europei attivi nel campo del turismo sostenibile possiamo (dobbiamo!) attuare azioni specifiche, a partire dal miglioramento della nostra comprensione delle interazioni tra turismo e cambiamenti climatici e proseguendo le azioni di valutazione e riduzione emissioni di CO2 derivanti dal turismo, ma anche realizzando azioni per contribuire alla riduzione del carbonio e adattamento alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Ne parleremo in un incontro che si terrà a Milano il 22 marzo 2024 a Fa’ la cosa giusta. La fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. Ed ecco un’anticipazione: gli strumenti ideati nell’ambito del progetto. Il primo strumento, denominato MOOC (acronimo per Massive Open Online Courses), rivolto a Travel designer, tour operator e agenzie di viaggi, è una guida metodologica on-line, con strumenti tradizionali quali video e documenti testuali (Pdf). La piattaforma si articola in 3 sezioni: “Comprendre” (analisi del rapporto tra turismo e Climate change), “Agir” (come valutare e ridurre le proprie emissioni come attore del fenomeno turistico, come contribuire alla lotta al cambiamento climatico, etc.), “Eco-gestes” (raccolta di buone pratiche e di attività di sensibilizzazione sul tema). Il secondo strumento è una App per Smartphone rivolta a operatori turistici (guide, accompagnatori, professionisti del settore a contatto con il pubblico), che ha lo scopo di evidenziare in modo immediato gli effetti del cambiamento climatico sulle destinazioni. Il terzo strumento è un gioco on-line rivolto a turisti e viaggiatori, testato nel corso del seminario attraverso un quiz con domande sulla sostenibilità nel turismo: quante emissioni produce un volo a/r Parigi-New York (2 tonnellate!), qual è la quota di CO2 imputabile al turismo (stimata al 10%), è più low-carbon viaggiare in classe economica o scegliere voli...

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SIRIA, DIECI ANNI DOPO. Il tormento di un popolo martoriato dal terribile regime degli Assad. Gli sforzi di Syria Campaign e dei White Helmets

Posted by on Mar 15, 2021 in foto, Home, Novità | 0 comments

SIRIA, DIECI ANNI DOPO. Il tormento di un popolo martoriato dal terribile regime degli Assad. Gli sforzi di Syria Campaign e dei White Helmets

Il 15 Marzo 2021 segna i dieci anni dall’inizio della rivolta in Siria, quando i siriani si sollevarono pacificamente per chiedere democrazia, libertà e dignità dopo decenni di oppressione. La rivoluzione è stata brutalmente schiacciata dal regime di Bashar al-Assad, che ha ucciso centinaia di migliaia di persone e costretto milioni di persone a fuggire dalle proprie case. Dieci anni dopo, la comunità internazionale ha completamente fallito nelle sue responsabilità di proteggere il popolo siriano, ma è ancora possibile attivarsi per i civili siriani. La guerra siriana è tutt’altro che finita. Il regime di Assad e i suoi alleati continuano a bombardare indiscriminatamente aree civili. I dissidenti sono ancora detenuti, torturati e fatti sparire e oltre 100.000 persone rimangono disperse. Questi orribili crimini sono ben documentati e noti ai leader mondiali. Devono essere fermati ai massimi livelli. Nonostante questi orrori, i siriani stanno ancora lottando per un futuro libero e dignitoso e per i diritti umani fondamentali. Aiutiamo la Siria attraverso dichiarazioni pubbliche e appelli ai governi di tutti i Paesi per sostenere la lotta del popolo siriano per la pace e libertà, e per un vasto processo giudiziario che metta fine alle atrocità e porti i responsabili davanti a un tribunale. “The Syria Campaign” è un gruppo indipendente di attivisti che conduce una campagna per un futuro pacifico e democratico per la Siria ————————————– SYRIA, TEN YEARS AFTER March 15th, 2021 marks ten years since the Syrian revolution began, when Syrians rose up peacefully to demand democracy, freedom, and dignity after decades of oppression. The revolution was brutally crushed by Bashar al-Assad’s regime, which has killed hundreds of thousands of people and forced millions to flee their homes. Ten years on, the international community has utterly failed in its responsibilities to protect the Syrian people – but we can still step up and do right by Syrian civilians. The Syrian war is far from over. Assad’s regime and his allies continue to indiscriminately bomb civilian areas. Dissidents are still being detained, tortured, and disappeared, and over 100,000 people remain missing. These horrific crimes are well-documented and known to world leaders. They must be stopped at the highest levels. Despite these horrors, Syrians are still struggling for a free and dignified future and for fundamental human rights. Help by emailing your representatives to ask them to speak up in Congress on the tenth anniversary of the Syrian revolution! Together, we can urge US representatives to make public statements and call on the Biden administration to recommit to the Syrian people’s struggle for peace and freedom – and to a comprehensive justice process that ends atrocities and holds those responsible to account. The Syria Campaign is an independent advocacy group campaigning for a peaceful and democratic future for Syria...

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Turisti non per caso, ma solidali. Una proposta dal mondo AITR

Posted by on Feb 4, 2021 in foto, Home, Novità | 0 comments

Turisti non per caso, ma solidali. Una proposta dal mondo AITR

“Se i turisti non possono partire, i viaggi ce li mettiamo noi!” Questo è quanto hanno pensato i soci di Viaggi Solidali, cooperativa sociale torinese da vent’anni attiva nel campo del turismo responsabile. Dopo aver accompagnato per tanto tempo migliaia di turisti in giro per il mondo, con lo scoppio della pandemia di Covid-19, Viaggi Solidali si è ritrovata, come tutti gli altri tour operator italiani, ad annullare le proprie partenze. La preoccupazione è cresciuta, mese dopo mese, pensando alle drammatiche conseguenze che l’assenza dei turisti sta provocando nei paesi di destinazione, contesti dove in molti casi non esiste un turismo domestico in grado di sopperire al calo degli arrivi internazionali e dove i governi non hanno risorse sufficienti per sostenere economicamente chi beneficiava, in modo diretto e indiretto, del lavoro nel settore turistico. Essere turisti responsabili significa prendere sul serio il turismo, essere consapevoli delle sue potenzialità e scegliere vacanze che, oltre a essere divertenti e rilassanti, permettano anche di sostenere in modo concreto le comunità locali che ospitano i viaggiatori. Per questa ragione i tour di Viaggi Solidali hanno da sempre previsto che, chi partecipa ai viaggi, doni una “quota di solidarietà” pari a 70 euro a persona destinata a sostenere progetti di interesse sociale, culturale e ambientale nei paesi visitati. Tale “fondo di solidarietà” ha raccolto nel corso degli anni migliaia di euro che hanno permesso di raggiungere risultati significativi in campo sociale e ambientale. Senza viaggi e turisti, tutte queste attività rischiano di non essere più sostenibili. Per questa ragione, Viaggi Solidali ha deciso, pur nel mezzo della più grave crisi mai registrata dal turismo, di rispondere con uno slancio di fiducia nel futuro lanciando la campagna “Turisti solidali”. L’obiettivo è chiaro: in un periodo senza turisti, occorre mettere a disposizione un fondo di solidarietà eccezionale per continuare a sostenere i progetti avviati nei paesi che più stanno soffrendo la mancanza dei viaggiatori. Per le comunità locali, la campagna significherà di fatto ricevere l’equivalente delle quote di solidarietà di un viaggio… che non è mai avvenuto. Considerando che un viaggio con 12 partecipanti (ossia il sold out di Viaggi Solidali, che nell’ottica del turismo responsabile ha sempre sostenuto la necessità di viaggiare in gruppi medio-piccoli di massimo 12 persone) genera un totale di 840 euro di “quote solidali”, sarà proprio questa la cifra che Viaggi Solidali destinerà a ciascuno dei progetti che beneficeranno della campagna “Turisti solidali”. I primi 5 paesi ad essere sostenuti in questo inizio 2021 sono Myanmar, Marocco, Senegal, Ecuador e Romania, e altri se ne aggiungeranno nei prossimi mesi. È importante sottolineare che i protagonisti di questa iniziativa non sono solo i soci di Viaggi Solidali, ma anche e soprattutto i viaggiatori e gli amici di Viaggi Solidali, che hanno alimentato il “fondo di solidarietà” con le proprie generose donazioni, raccolte anche nel recente periodo festivo attraverso il sito Worth Wearing. Una raccolta che auspichiamo possa continuare. L’iniziativa “Turisti Solidali” ha il patrocinio dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR) e a tutela della trasparenza è stato nominato un Comitato di garanzia, formato da personalità indipendenti, che veglierà sul corretto uso dei fondi. Per informazioni:  enricomarletto@viaggisolidali.it info@viaggisolidali.it COMUNICATO STAMPA DI “VIAGGI...

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Turismo e formazione ai tempi del virus

Posted by on Apr 26, 2020 in foto, Home, Novità | 0 comments

Turismo e formazione ai tempi del virus

Come molte organizzazioni, anche AITR ha dovuto annullare o rinviare molte proprie attività programmate per la primavera in corso. Così anche l’edizione del corso-base che si sarebbe dovuta svolgere a Roma a fine marzo. Ferme restano le motivazioni, le necessità formative, le caratteristiche della formazione nel turismo responsabile così come la intende e l’ha sviluppata nel corso degli anni l’associazione nazionale di riferimento, come si può leggere nell’articolo che avevamo pubblicato in proposito. Cambia, tuttavia, il contesto generale attuale, in cui andranno calate le prossime iniziative formative. Maurizio Davolio, presidente di AITR, figura di enorme esperienza e capacità di riflessione nell’ambito del turismo in generale, osserva: “I webinar sono letteralmente esplosi in questo periodo in cui non è possibile organizzare incontri fisici. Questa modalità, già utilizzata molto nella formazione, resterà abituale o comunque molto frequente anche dopo la fine dell’emergenza. Certo, presenta tanti limiti rispetto alla riunione fisica, soprattutto in termini di incontro personale, socialità, convivialità. Però presenta anche vantaggi: un risparmio di costi (sia per i partecipanti che per i docenti); strumenti come chat, aule e laboratori virtuali, condivisione rapida di file e video…”. Per questi motivi, la Scuola di Formazione di AITR “Pina Sardella” in aggiunta, ma non in sostituzione, ai prossimi corsi in presenza, sta lavorando a lezioni online tematizzate, che – a costi del tutto accessibili – tratteranno argomenti quali: la costruzione di un viaggio di turismo responsabile, lo storytelling nel turismo responsabile, l’esperienza del turismo di comunità in Italia, il turismo nella cooperazione allo sviluppo, il ruolo delle guide nel turismo responsabile. Si cercherà, insomma, di trovare risposte agli interrogativi che chiunque operi o sia interessato al tema del viaggiare si sta ponendo in questi giorni. L’antropologo e scrittore Duccio Canestrini, ad esempio, propone di far tesoro dell’esperienza che stiamo vivendo per ripensare il turismo secondo criteri di sostenibilità, responsabilità, solidarietà. Il sociologo e formatore Sergio Fadini esamina pro e contro del cosiddetto turismo di prossimità, che sembra essere una possibile soluzione almeno per...

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Un quartiere chiamato mondo

Posted by on Ago 10, 2019 in foto, Home, Novità | 0 comments

Un quartiere chiamato mondo

Nel mio quartiere c’è Prabin. È yogi e giostraio, è venuto dal Nepal insieme al fratello. Due fratelli nepalesi, arrivati in Italia, nella mia città, chissà come, chissà perché. Due fratelli, come capita anche qui da noi, molto diversi l’uno dall’altro. Il suono dei loro nomi suona buffo alle nostre orecchie, ricorda un po’ quello di coppie celebri. Praolad è allegro, caciarone, ha subito imparato l’accento romanesco, si butta nella mischia quando i bambini che frequentano la giostra tirano fuori il pallone e giocano a calcio. Prabin, invece, è più posato, riflessivo, ama parlare del suo Paese, della sua cultura ma anche degli eventi drammatici come il sisma che lo ha squassato nella primavera del 2015. Entrambi sono stati preziosi compagni di giochi dei miei figli che, così come accaduto a me quand’ero bambino, hanno passato lunghi, bellissimi pomeriggi nel piccolo parco dominato dalla giostra di Prabin & Praolad, i fratelli nepalesi. Adesso Praolad è andato via. Ha raggiunto alcuni parenti in Germania, ha imparato il tedesco e vuole mettersi in commercio. Vuole farsi “una posizione”. È rimasto Prabin ad occuparsi della giostra, dei bambini e dei genitori, nonni o babysitter che li accompagnano. È stato bello scoprire che no, non si accontenta di fare il giostraio, anche se è un lavoro che svolge con serietà, scrupolo, attenzione. Lui vuole migliorarsi, aspira a fare qualcosa di importante nella vita – deve perseguire il proprio karma, e il karma lo ha portato sui sentieri della meditazione, della pratica yoga. È così che il nostro amico è diventato yogi, ha preso un diploma, continua a studiare, a perfezionarsi. Quest’estate farà un bellissimo viaggio nel sub-continente indiano. Un itinerario lungo le tante anime spirituali che popolano la grande India: la città sacra ai Sikh, Amritsar, nella parte indiana del Punjab, con il suo Golden Temple dove hanno luogo cerimonie piene di fiori e canti al suono di sitar, tabla e armonium; Rishikesh, alle pendici dell’Himalaya; Dharamsala, sede del governo tibetano in esilio, dove spera di poter vedere il Dalai Lama; Agra, sede del Taj Mahal; infine, Varanasi, sulle rive del Gange, sui cui ghat pire incessanti celebrano il culto dei morti. Ma è invece la vita, con le sue mille svolte, le sue pieghe nascoste dove sorgono nuove, inattese amicizie, che il nostro Prabin celebra.  Nel mio quartiere c’è Alì. Fa il barbiere, viene dall’Afghanistan. Più precisamente da Ghazni, città meno nota di questo Paese affascinante e sventurato. È un hazara, la stessa etnia del protagonista del libro e del film “Il cacciatore di aquiloni”. Immagino che la sua vita sia stata meno avventurosa, tuttavia il tono della voce che si abbassa quando gli si chiede della situazione afghana, che sappiamo essere di perenne guerra. I taliban prima, al-Qaeda poi, i miliziani di Daesh adesso… tutte creature degli apprendisti stregoni che, nel corso delle varie fasi storiche, hanno cercato di mettere le mani sull’Afghanistan, crocevia strategico malgrado lui. È gentile Alì, si capisce che è un giovane ben educato; vorrebbe far venire in Italia il fratello minore, di 15 anni, ma non è facile ottenere il visto: le nostre Ambasciate sono ben istruite, giovani potenzialmente pericolosi, provenienti da terre in fiamme, devono essere filtrati il più possibile. Ma Alì non si abbatte, ha il suo lavoro, per il quale è giustamente stimato – chissà, l’arte di maneggiare rasoio e pettine deve essersi sviluppata particolarmente in Asia meridionale, visto che anche il quartiere multietnico attorno a Piazza Vittorio pullula di botteghe gestite da afghani, indiani, bengalesi… pezzi di mondo disposti tra di noi, in modo casuale, come tessere di un puzzle che non devono necessariamente andare a posto, perché questo...

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I dieci anni di AGORÀ – Scuola del Sociale

Posted by on Giu 28, 2019 in foto, Home, Novità | 0 comments

I dieci anni di AGORÀ – Scuola del Sociale

La Scuola del Sociale “Agorà” ha festeggiato, il 21 giugno 2019, i suoi dieci anni di attività a Roma, presso la sede sulla via Cassia.  L’iniziativa, pensata per celebrare dieci anni di attività della Scuola, è stata anche l’occasione per raccontare il valore che la formazione ha assunto per le professioni del Terzo Settore. La sede della Scuola e il suo giardino hanno fatto da sfondo ad una bellissima giornata aperta al pubblico, caratterizzata da laboratori, seminari e attività all’aperto. I saluti di benvenuto – peraltro non rituali, ma densi di contenuto, di memoria storica e di intenti per il futuro – sono stati svolti da Antonio Capitani, dirigente presso la “Città metropolitana di Roma Capitale”, Antonella Gobbo, presidente della società Capitale Lavoro, e – last but not least – Giulio Marcon, già presidente del Comitato scientifico della Scuola del sociale, nonché ex parlamentare e attivista politico-sociale di grande spessore. A seguire, 4 workshop hanno offerto un saggio, concentrato ma intenso, di cosa sono stati questi dieci anni di Agorà: “La formazione come risorsa di sviluppo professionale e personale. Sistemi di formazione e sviluppo dei piani relazionale, emotivo e delle competenze degli operatori dei sistemi di cura”, con Bina Nigro, Barbara Chiappa, Fulvio Sciamplicotti e Nicola Titta; “In Form’Azione. La danza come esperienza formativa”, una lezione di danzaterapia all’aperto, con Alice Campoli e Alice Bendia; “Strapporitratto: un’attività pratica per sperimentare l’interpretazione della propria immagine”, laboratorio manuale con Paola Spigarelli; “Il reportage sociale. Foto e narrazioni della società che cambia”, presentazione dei reportage scritti e fotografici degli allievi della Scuola del Sociale, con Giuliano Battiston e Paolo Gherardi. Le attività svolte, come detto tutte di grande interesse, destano in tutti i soggetti coinvolti in questi anni – operatori, allievi, formatori – la speranza che la Scuola del Sociale possa continuare a svolgere l’importante funzione di centro formativo e di produzione culturale anche dopo il passaggio delle competenze amministrative dalla Città metropolitana (ex Provincia di Roma) alla Regione Lazio, con la chiusura (ahimé) della storica sede sulla Cassia ed il trasferimento in altra sede nei pressi della Cristoforo...

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